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Karl Heinrich, Marx
filosofo, economista, storico, sociologo, politologo, giornalista e politico 

Karl Marx nacque a Treviri il 15 maggio 1818 da Heinrich, avvocato, e da Henriette Pressburg. I genitori erano ebrei, tuttavia, in seguito alle leggi antisemitiche, quando il padre dovette scegliere tra la professione e la fede, scelse la professione, per cui Marx non fu educato nella fede ebraica.
Compie gli studi liceali a Treviri e poi si reca a Bonn per studiare legge. A Bonn, Karl preferiva la vita goliardica allo studio e così il padre prese la decisione di fargli proseguire gli studi nella più austera Università di Berlino, e qui si laureò.
Dopo la laurea, Marx pensò di ottenere la libera docenza a Bonn, dove insegnava il suo amico Bruno Bauer. Ma Bauer venne ben presto allontanato dall’Università. E così si chiuse, la carriera accademica di Marx, che passò al giornalismo diventando redattore della “Gazzetta renana”.
Tale giornale, però, il 21 gennaio 1843 veniva ufficialmente interdetto.
A Parigi Marx conobbe Friedrich Engels, il quale gli sarà amico e collaboratore per tutta la vita.
Aiutato economicamente da alcuni amici di Colonia, Marx proseguì le sue ricerche di filosofia e di economia politica.
Collaborò intanto al “Vorwarts” (Avanti), giornale degli artigiani comunisti. E proprio questa collaborazione gli costerà l’espulsione della Francia. Nel frattempo veniva maturandosi il suo distacco dalla Sinistra hegeliana.
Marx partì per l’Inghilterra nel 1849.
In Inghilterra Marx si stabilì a Londra dove riuscì, aiutato economicamente dall’amico Engels, a condurre in porto tutte quelle ricerche di economia, storia, sociologia e politica che costituiscono la base de Il capitale.
Impegnato nell’attività di organizzazione del movimento operaio, Marx riuscì a fondare nel 1864, a Londra, la “Associazione internazionale dei lavoratori”( la Prima Internazionale).
Karl Marx morì nel 1883.
Treviri - Germania

I duecento anni dalla nascita di Marx, avvenuta il 5 maggio del 1818, è bene vengano celebrati non solamente perché si tratta del bicentenario della nascita di un uomo che, come pochi altri nella storia del mondo, è stato in grado di conquistare alle sue idee milioni di uomini che hanno, con il loro lavoro e le loro lotte, fatto, con i loro grandi meriti ed i loro grandi errori, la storia dalla metà del diciannovesimo secolo agli attuali albori del ventunesimo, ma soprattutto perché, ancora una volta, la celebrazione di un anniversario che riguarda il fondatore del “socialismo scientifico” coglie il mondo, quello capitalistico certamente, ma anche tutti quei paesi che ne sono in qualche maniera satelliti, immerso in una crisi strutturale che, appunto, Marx ci ha insegnato essere lo stato di normalità e non l’eccezione nel modo di produzione del capitale e nel mondo che gli si conforma.

http://www.societadipsicoanalisicritica.it/i-duecento-anni-dalla-nascita-di-marx/

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